"UN GIOCO DI IERI"


                                                      PERCORSI...  "UN GIOCO DI IERI"

COME GIOCO 2008


Indagine statistica sul modo di giocare dei bambini dai 3 ai 6 anni di una scuola dell'infanzia di un paese della Provincia di Sassari
Dati nazionali Istat 2008 su un'indagine multiscopo,
"La vita quotidiana di bambini e ragazzi" comparati con i dati locali.



                                                                                                                 
Sommario                                                                                                                    
Introduzione    2
Il questionario   
1° Sezione    4

Introduzione

Tutte le ricerche si sviluppano perché ci si pone delle domande, queste sono il motore che spinge la nostra curiosità e ci permette di acquisire nuove conoscenze.
"Come giocavo?" è la domanda che ho fatto alla bambina che sono stata, e che vorrei che i bambini come mia figlia si ponessero o quanto meno sapessero dirci qualcosa al riguardo: Come gioco io bambino di oggi, con chi lo faccio, a cosa gioco?
In questo lavoro presento una indagine statistica sul modo di giocare dei bambini dai 3 ai 6 anni di una scuola dell'infanzia di un paese della Provincia di Sassari (Pozzomaggiore).
Lo strumento utilizzato è stato un questionario a scelte multiple; successivamente i dati locali sono stati comparati con i nazionali tratti da un'indagine multiscopo realizzata dall'Istat

Il questionario

Il percorso di studio e ricerca realizzato presso la scuola dell'infanzia di Pozzomaggiore è iniziato con la somministrazione di un questionario sul gioco (appendice1).
L'idea del questionario nasce in seno alla tesi "Mi muovo, gioco, imparo", in cui dopo un'analisi del modo di giocare dei bambini nel passato in relazione a quello del presente è emerso che in passato i bambini trascorrevano un tempo maggiore a realizzare giochi di movimento all'aperto in compagnia di altri bambini. Tale attività permetteva loro di avere frequenti momenti di socializzazione.
Lo strumento realizzato prevede 6 domande a scelta multipla che le insegnanti della scuola hanno somministrato singolarmente a 50 bambini.
Le domande toccavano vari aspetti della forma di giocare posseduta dai bambini (con chi giocavano, in che luogo, che tipo di giochi, ecc) e si analizzava anche la loro conoscenza dei giochi tradizionali e infine si chiedeva anche il tempo dedicato alla visione di programmi televisivi.
I bambini di oggi trascorrono un tempo maggiore in attività sedentarie, come lo stare seduti a un banco, in un divano a guardare la televisione, ecc. Da un lato dal punto di vista cognitivo apprendono più velocemente e una maggiore quantità di informazioni rispetto al passato, ma dall'altro la frequenza delle attività motorie all'aperto si è notevolmente ridotta. Tale cambiamento è dovuto ai nuovi assetti economico sociali in cui si trovano a vivere le famiglie e a un aumento del fenomeno dell'urbanizzazione.
Tutto ciò riduce le possibilità di socializzazione, produce un impoverimento o ritardo nell'acquisizione di molti schemi motori e non include la conoscenza di semplici giochi come la palla, la fune, l'elastico, il mondo, che nella loro semplicità favoriscono vari tipi di apprendimenti motori.
Il mio scopo è stato quello di rilevare se i bambini della scuola dell'infanzia, di un paese, che come tale offre ai bambini la possibilità, con le opportune attenzioni, di poter giocare nei cortili, piazze giardini con altri bambini, fossero in tendenza con la tesi da me formulata o se i dati rilevati fossero in controtendenza con quest'ultima.
La ricerca continua con i dati Istat 2008 su un'indagine multiscopo, "La vita quotidiana di bambini e ragazzi" riportati in modo parziale, in cui compaiono dati nazionali, che ho comparato con quelli locali e che riportano dati per bambini di 3-5 anni sui giochi preferiti, i luoghi deputati al gioco, l'utilizzo del computer e i dati sull'uso della televisione di bambini dai 6 ai 10 anni.


Conclusioni generali

Qui di seguito presentiamo un'analisi consolidata delle risposte a ciascuna delle domande del totale del campione (50 bambini); le risposte vengono espresse in percentuali per facilitare il successivo confronto con i dati regionali e nazionali della ricerca menzionata anteriormente.




Domande 
Di solito gioco con  m f totali 
solo 
8 
8 
16 
con genitori ,nonni,zii 
14 
22 
36 
con fratelli,sorelle,cugini. 
24 
14 
38 
Con amici e vicini di casa 
12 
2 
14 
con coetanei 
2 
10 
12 
Di solito gioco in m f totali 
a casa 
36 
32 
68 
a scuola 
10 
14 
24 
in cortile 
0 
0 
0 
in strada 
8 
0 
8 
ai giardini pubblici 
10 
10 
20 
con che cosa gioco più spesso?m f totali 
col computer 
6 
0 
6 
con il pallone 
8 
0 
8 
a correre e saltare 
6 
0 
6 
con la bici 
22 
10 
32 
con le bambole 
4 
32 
36 
con giochi da tavolo 
24 
12 
36 
Quali giochi tradizionali conosci?m f totali 
mondo 
4 
4 
8 
la corda 
10 
8 
18 
l'elastico 
6 
4 
10 
1,2,3, stella 
28 
20 
48 
nessuno  
14 
24 
38 
Con quale dei giochi della tradizione giochi?m f totali 
mondo 
2 
0 
2 
nascondino 
28 
26 
54 
salto della corda 
2 
6 
8 
salto dell'elastico 
6 
2 
8 
1,2,3, stella
18 
14 
32 
quattro cantoni 
0 
0 
0 
nessuno 
10 
6 
16 
Per quante ore guardo la tvm f totali 
per un'ora al giorno 
6 
8 
14 
per tre ore al giorno 
20 
18 
38 
tutto il pomeriggio 
30 
24 
54 




Dai dati precedenti possiamo individuare che la maggioranza dei bambini delle tre sezioni dai tre ai sei anni e precisamente il 74% (con fratelli, sorelle, cugini, con nonni, ecc) gioca con le persone della cerchia familiare, ciò indica una tipologia di famiglia allargata in grado di sostenere le famiglie nella cure parentali.
Emerge che i maschi tendono a giocare più delle femmine con estranei alla famiglia, mentre le femmine tendenzialmente vanno a giocare più spesso dei maschi con adulti o con coetanei.
Il luogo privilegiato deputato al gioco sono gli spazi chiusi(casa in primis e poi anche la scuola, mentre gli spazi aperti sono frequentati solo dall'28% dei bambini. Rispetto a questa domanda va tenuto in conto che il questionario è stato applicato in inverno e che molto probabilmente i bambini hanno risposto riferendosi al momento presente.
I bambini giocano più spesso con la bici e le bambine con le bambole, è interessante notare come in realtà la percentuale di bambini che indica la bici, quindi un gioco che presumibilmente si svolge all'aperto è maggiore di quella dei bambini che giocano all'aperto (vedi domanda predente). I bambini svolgono comunque giochi che non implichino grande movimento (giochi da tavolo, bambole).
Si dimostra che un numero discreto di bambini non conosce i giochi tradizionali menzionati e che il gioco più conosciuto è 1,2,3 stella;
tra questi quelli con cui si ritrovano a giocare più spesso sono nascondino e 1,2,3 stella.

Emerge che la metà dei bambini trascorre il pomeriggio di fronte alla televisione; anche in questo caso vale l'osservazione fatta precedentemente riguardo al fatto che il questionario è stato somministrato in inverno, in cui per il clima si è più portati a giocare in luoghi chiusi.

Comparazione dati locali e nazionali


Il quadro emerso dalla ricerca condotta in un piccolo centro rurale dell'interno della Sardegna è stato messo a confronto con alcuni dati regionali e nazionali per vedere se rispecchiassero tali tendenze oppure se ne discostassero.
A tale proposito ho ritenuto la ricerca "La vita quotidiana di bambini e ragazzi" (2008) un documento ricco di dati interessanti da poter comparare con quelli emersi dalla somministrazione del questionario.
Si tratta di un indagine multiscopo condotta dall'ISTAT; le indagini multiscopo condotte dall'Istat rivelano alcuni comportamenti e gli aspetti più importanti della vita quotidiana delle famiglie e degli individui.
I dati sono stati rilevati nell'ambito dell'Indagine Multiscopo " Aspetti della vita quotidiana " attraverso un modulo specifico sull'infanzia sulla base di una convenzione Tra Istituto nazionale di statistica e Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.
L'indagine è stata compiuta su un campione di 20 mila famiglie, per un totale di circa 49 mila individui. Le famiglie con minori (bambini e ragazzi fino a 17 anni) intervistati sono state 5.462. La rilevazione è stata condotta nel mese di febbraio 2008 ed è stata realizzata con la tecnica di intervista faccia a faccia.
La seguente indagine multiscopo dell'Istat realizzata nel 2008 è stata di seguito riportata in modo parziale, in quanto i dati che si presentavano non erano tutti necessari alla comparazione con i dati locali.
Sono stati perciò omessi quegli aspetti che non venivano verificati a livello locale, e quelli relativi a fasce di età superiore ai 10 anni, sono stati invece riportati e comparati i dati che avevano come argomento gli stessi indagati dalla ricerca locale, relativi alla fascia di età 3-5 anni, nell'anno 2008.


Giochi statici
Riguardo ai giochi preferiti emerge i giochi preferiti sono giochi da fare tendenzialmente in spazi chiusi e statici quali macchinine per i maschi e bambole per le femmine. Un'altra categoria importante sono i giochi che si svolgono intorno a un tavolo (sempre al chiuso) quali puzzle, costruzioni, disegni, ecc.
I dati concordano per quel che riguarda il disinteresse per i giochi al computer.
Poca incidenza hanno il gioco con il pallone sia a livello nazionale che locale a preferirlo sono i maschi per entrambe le indagini.
I giochi di movimento e il pallone sembrano essere più utilizzati a livello nazionale e in minor numero a livello locale.




"I giochi preferiti: automobiline, trenini e pallone per i maschi, bambole per le femmine.
In testa alla graduatoria dei giochi preferiti dai bambini da 3 a 5 anni si trovano i giocattoli più tradizionali: le bambole per le femmine (85,6%) e le automobiline, i trenini e simili per i maschi (76,1%). In questa fascia d'età sono molto amate le costruzioni e i puzzle, il disegno, i giochi di movimento, la manipolazione di materiali come la plastilina, anche se emerge qualche lieve differenza nei gusti: le bambine preferiscono matite e colori in misura superiore ai coetanei maschi (78,8% contro 70,9%), mentre sono meno interessate a costruzioni e puzzle (56,8% contro 68,9%).Ai primi posti nella graduatoria dei maschi ci sono i giochi con automobiline e trenini (76,1%), disegnare (70,9%), fare costruzioni e puzzle (68,9%), giocare a pallone (63,4%). I videogiochi si collocano al decimo posto (18,7%). Le bambine amano soprattutto le bambole (85,6%), disegnare(78,8%), giocare con le costruzioni e i puzzle (56,8%). I videogiochi si collocano al 15° posto"
La casa, il luogo del gioco per tutti


Come emerge anche dai dati locali, nei giorni feriali i bambini giocano soprattutto in casa propria. Al primo posto troviamo infatti le mura domestiche, indicate come luogo di gioco dal 97,1% dei bambini tra i 3 e i 10 anni. Al secondo posto si colloca la casa di altri, segnalata dal 44,8% dei bambini.
Dopo l'abitazione, sono il cortile e i giardini ad essere più spesso segnalati come spazi di gioco
(frequentati dal 29,7% e dal 35,6% dei bambini, rispettivamente ), seguono l'oratorio/parrocchia
(16,7%), i campi e i prati (13,8%) e le strade poco trafficate (7,4%).

Cresce il numero di bambini che giocano con genitori, nonni e coetanei


Sono soprattutto i giorni festivi a consentire ai genitori, in particolare ai padri, di intrattenersi di più con i figli. Nei giorni feriali, infatti, il 51,5% dei bambini di età compresa tra 3 e 10 anni gioca con la madre e il 41,7% con il padre. Nei giorni festivi queste quote salgono, rispettivamente, al 59,6% e al 58,2%.
Il gioco con fratelli/sorelle è elevato sia nei giorni feriali sia in quelli festivi: circa il 62% dei bambini di 3-10 anni gioca con fratelli/sorelle fuori dall'orario scolastico (se poi si prendono in considerazione i soli bambini che hanno fratelli/sorelle, tale percentuale sale addirittura all'81%). Anche i cugini sono figure piuttosto rilevanti nelle attività ludiche, soprattutto nei giorni festivi (34,4%). Il 51,5% dei bambini può contare sulla presenza di amici e compagni di scuola nei giorni feriali e il 39,9% nei giorni festivi. Tuttavia, al crescere dell'età il gioco con gli altri bambini assume rilevanza crescente. Nei giorni feriali gioca con amici e compagni di scuola il 35,4% dei bambini di 3-5 anni.
Al 50,9% dei bambini accade di giocare da solo nei giorni feriali e al 45,1% in quelli festivi, ma la
quota di coloro che quando non sono a scuola giocano sempre da soli è assolutamente irrisoria e in
diminuzione sia nei giorni feriali (dal 4,3% del 1998 al 2,7% del 2008) che in quelli festivi (dal 3,1% al 2,0%) a conferma che i bambini e i ragazzi sono sempre meno isolati.
È interessante sottolineare che rispetto al 1998 cresce la quota di bambini che giocano con i genitori, sia nei giorni feriali (+58,5% con la madre, +85,3% con il padre) sia nei giorni festivi (+46,8% con la
madre, +45,5% con il padre): nei giorni feriali la quota di bambini che giocano con la madre passa da
32,5% a 51,5%, con il padre da 22,5% a 41,7%; nei giorni festivi la quota di chi gioca con la madre passa da 40,6% a 59,6%, con il padre da 40% a 58,2%. Ciò è anche spiegato dal maggior tempo di cura dedicato da madri e padri ai figli. Cresce anche il numero di bambini che gioca con i nonni e anche in questo caso ciò può essere messo in relazione all'aumento delle ore di cura erogate dai nonni
ai nipoti, evidenziatosi negli ultimi anni. Infine la quota di bambini che giocano con amici e compagni di scuola passa dal 45,8% al 51,5% nei giorni feriali e dal 35,2% al 39,9% in quelli festivi.
I dati locali concordano con i nazionali in cui la cerchia familiare è il luogo in cui preferibilmente si lascia giocare il bambino, tale dato indica una società in generale in Italia in cui il nucleo familiare è unito e sostiene nelle cure parentali


Gli schermi attraggono i bambini
Alcuni dati interessanti emergono rispetto al tempo dedicato alla televisione a livello nazionale; l'emergere di sempre nuove tecnologie sembra in parte aver assorbito tempo e interesse dei bambini. Nel tempo è diminuito infatti il tempo dedicato alla televisione, ed è aumentato quello davanti al PC; a tale riguardo è importante segnalare che i dati riportati non riguardano la fascia d'età che io ho analizzato, in cui emergeva invece un numero ristretto di bambini che utilizzavano il PC per giocare.
Quello su cui dobbiamo riflettere è che sia il computer che la televisione prevedono un uso sostanziale del senso della vista a detrimento degli altri sensi e di un utilizzo della totalità del corpo per giocare. Assistiamo quindi a un aumentare della percentuale di bambini che trascorrono il loro tempo seduti davanti a uno schermo.

Conclusioni generali

I dati emersi a livello locale concordano in generale con i dati emersi a livello nazionale. I bambini di oggi, di città e di paese hanno la stessa attitudine ,il gioco statico con bambole e giochi da tavolo a discapito dei giochi motori, a livello locale si evidenzia anche la non conoscenza dei giochi tradizionali che stimolavano al movimento.
Il bambini giocano dentro casa , avendo perso la possibilità del gioco in cortile o strade a causa dei cambiamenti di stile di vita e urbanizzazione.
Si gioca principalmente con fratelli, sorelle, cugini,e poi con adulti.
I nostri bambini guardano la televisione da tre ore al giorno a tutto il pomeriggio, cresce l'utilizzo del computer, che per fortuna, almeno per la fascia di età presa in esame, rimane in controtendenza con i dati nazionali.
Di fronte a questi numeri emerge un aspetto che sembra contraddistinguere la vita dei bambini di oggi: la sedentarietà.
Uno stile di vita sedentario non riduce solo le possibilità di interazione con altri bambini e quindi lo sviluppo della socialità ma diminuendo il tempo trascorso in movimento potrebbero sorgere anche problemi legati alla salute quali per esempio problemi di vista e obesità, scoliosi,cifosi, lordosi.
Le sedie e i sedili potrebbero raccontarci tranquillamente la giornata di un bambino; il bambino trascorre infatti seduto il suo tempo: seduto in macchina, seduto a scuola, seduto intorno a un tavolo a giocare, seduto di fronte a uno schermo.
Quello che andrebbe preso in considerazione è il bisogno del bambino che ancora oggi ha di tempi, modi, spazi per condividere le esperienze e le emozioni, per crescere e giocare insieme ai coetanei, in qualsiasi luogo sia perché l'importante è mettersi alla prova.
Tornare ai giochi tradizionali non costituisce un inutile passo indietro ma un passo verso il benessere dei bambini; insegnare un gioco tradizionale e mantenere degli importanti legami con il passato è trasmettere qualcosa ai bambini; si perché i balzi che stiamo compiendo in avanti, sono spesso troppo veloci e troppo affrettati e ad ogni salto stiamo perdendo qualcosa di importante.
Un gioco tradizionale è ricordare ai bambini che il gioco è anche e soprattutto movimento, luogo in cui ci si sperimenta nell'interezza della persona.
Giocare non è altro che un'attività caratteristica dei bambini considerata come tale fin dai tempi più antichi e nella culture più diverse.
Tuttavia solo gli studi più recenti hanno messo in luce gli effetti del gioco sulla formazione della personalità, individuandolo come l'elemento che maggiormente influenza lo sviluppo cognitivo, affettivo e sociale del bambino.
Lo sviluppo sociale non è esente dagli effetti benefici del gioco, ma di un gioco ben inteso che preveda situazioni di gruppo, non un gioco solitario fatto davanti a uno schermo che per quanto colorato non ha i colori che ci sono quando guardiamo un arcobaleno.
Nel gioco di movimento, inoltre, il bambino apprende a controllarsi, a essere veloce nelle decisioni, a vincere inibizioni e a superare ostacoli.
È quindi importante offrire al bambino esperienze ludiche diverse e ricostruire pazientemente con insegnanti e genitori il valore educativo del gioco.
Il gioco che stiamo offrendo ai bambino oggi è un gioco confezionato a misura di modelli, che sono televisivi, giochi che non prevedono un coinvolgimento della creatività dei bambini. Giochi che danno una forma globale ai bambini, che non lasciano spazio alle individualità, alle specificità di ognuno.
Giochi in cui si sviluppi anche l'autonomia dei bambini, la loro capacità di scegliere, di risolvere problemi commisurati alle loro forze e stadi di sviluppo.
Sembra che tale forma di giocare non sia in qualche modo compatibile con il modo di vivere che abbiamo voluto per le nostre vite; forse allora la questione è riprendere possesso di ritmi che ci appartengano e non marciare a ritmi altrui, proviamo a formare reti di famiglie, persone che possano in qualche modo appoggiarsi nello stimolare i nostri bambini al gioco , ritrovando spunti per vivere il presente. nel modo di giocare del passato.

 

ISFAR
Istituto Superiore Formazione Aggiornamento Ricerca
Post Università delle Professioni
Scuola di Psicomotricità Funzionale "J.Le Boulch"
Firenze

Autore    
Maria Cristina Schintu                     
Anno accademico                                                            
2008-2009