GIOCHI DI UNA VOLTA A POZZOMAGGIORE

La curiosità e la passione per i giochi del passato mi guidano alla ricerca di testimonianze sui giochi svolti in passato nel mio paese,quei giochi che hanno rallegrato,fatto socializzare, e messo in movimento bambini per intere generazioni.Per il momento in attesa di altre testimonianze e filmati ho  trovato la  tesi "GIUOCHI TRADIZIONALI INFANTILI E RELATIVI LINGUAGGI IN UNA COMUNITA' DEL MEILOGU" del 1979-80 di Luisanna Grassi,  in cui l'autrice  cita alcuni giochi del passato di Pozzomagiore ricavati da interviste dirette fatte a Pozzomaggioresi  intorno agli anni ottanta.Da queste interviste risaltano i seguenti giochi:
Sa pinta-La misura
Sa mama -la mamma
Pipiu sanu-Bambino sano
Su pinnicu-Il pensiero (Achie riede unu ciaffu)
Su fruffereddu-Il gioco della crusca 
S'olzu-Il gioco dell'orzo
S'olu -il volo
S'attappa-Il lancio
Su mundu-Il mondo
Belle statuine
S'ainu olat-Lasino vola
Su sesattu-4 cantoni
Custu est su porcu-Conta delle dita
Musca tzega-Mosca cieca
A caddigarone-A cavalcioni
Sa pedrischeddula-Il  sassolino
Sa musa
Sa pedrischeddula cuada-Il sassolino nascosto
Su chelu e s'inferru-Il cielo e l'inferno
Sa marrocula-La trottola
Su cua cua-Nascondino

Tutte questi giochi sono stati da me  verificati poco tempo fa' anche con alcune persone di settanta e ottanta anni che mi hanno confermato che anche loro hanno conosciuto i  giochi citati.

Nel riprendere dalla memoria ricordi più recenti cito alcuni giochi che rammento personalmente e di cui sto pazientemente ricostruendo e cercando varianti affinche' queste memorie non vengano  perdute ma  passate attraverso l'esperienza di gioco ai bambini di oggi.


Gioco delle biglie
La corda
I giochi cn l'elastico con le mani
I giochi con l'elastico ai piedi
Gioco con le mani impilate
Pinochietto schiaccia piedi
La bella lavanderina
Madama dorè
Regina reginella
Palla dorata
Muovendomi
La fionda
la cerbottana
Il carretto
All'omino nero nero

Il mio desiderio è di riportare alla luce questi giochi per non dimenticarli e non dimenticare quanto quei giochi poveri di tecnologie e modernità siano stati allenamento quotidiano motorio-cognitivo e affettivo delle generazioni passate.
Cristina Schintu