- 1 mese
Adagiato a pancia giù tende a sollevare la testina per seguire con gli occhi una sorgente luminosa e forme colorate, percepisce il volto umano, ma solo ad una minima distanza, si calma e smette di piangere, quando gli si parla o si prende in braccio, distingue l'odore materno, emette solo vagiti e piccoli suoni inarticolati. - 2 mesi
Gira la testa nella direzione di provenienza della voce, sollevandola per qualche istante, segue con lo sguardo le persone che si allontanano pronuncia alcuni suoni molto simili alle consonanti. Sorride ai visi familiari, è in grado di prendere qualche abitudine. - 3 mesi
Quando si trova supino, riesce a mantenere sollevata la testa. Balbetta suoni prolungati che associano consonanti con vocali, esprime già soddisfazione o disgusto con un'elementare mimica facciale e con la voce, esplora il suo corpo, giocando con le mani succhiandole e guardandole, riesce a tenere in mano gli oggetti. - 4 mesi
I suoi movimenti sono molto più consapevoli: è curioso, gira la testa per scoprire la provenienza di un rumore, afferra gli oggetti e li scuote, sorride in risposta, gorgheggia e grida per richiamare l'attenzione. Riconosce la mamma, le persone con cui vive e gli oggetti d'uso comune come il biberon. - 5 mesi
Se è appoggiato, resta seduto con la schiena dritta e la testa ben eretta. È è in grado di voltarsi su un fianco, si protende verso l'oggetto che gli viene offerto, emette gridolini di gioia sorridendo con spontaneità, riconosce la sua immagine riflessa nello specchio. - 6 mesi
Riesce a stare seduto senza punti d'appoggio, afferra senza difficoltà gli oggetti a portata di mano studiandoli con curiosità. Esprime con chiarezza le sue emozioni. Tenta di interessare con balbettii e suoni prodotti con le sue manine le persone con le quali intende comunicare. L'integrazione psichica del movimento che trasforma la motilità di tipo animalesco in motricità tipica dell'uomo avviene attraverso dinamismi intellettivi quali: il miglioramento della percezione, dell'intelligenza, dell'attenzione, della memoria; e affettivi quali: piacere, dispiacere, paura, gioia. - 7 mesi
Manifesta grande curiosità per il mondo che lo circonda. Riesce a mangiare da solo un biscotto o una pappetta con il cucchiaio e rifiuta la pappa che non gli piace. Inizia a camminare a gattoni, combina vocali e consonanti in modo consapevole come: ga-ga ma-ma, pa-pa, ha dei giocattoli preferiti. - 8 mesi
Riesce a reggersi leggermente sulle gambe e, da seduto, si può girare verso un lato o piegarsi per raggiungere un oggetto. Passa da solo dalla posizione supina a quella prona, segue perfettamente una cosa che si sposta trovandola, gioca a nascondino, esprime curiosità verso gli estranei e tendenzialmente piange, quando la mamma si allontana. - 9 mesi
Aiutato, muove i primi passi e resta in piedi nel box. Inizia a dire mamma o papà e protesta se gli viene tolto un gioco. Comprende il senso di molte parole, comincia a mangiare da solo, batte le manine e le agita per salutare, ha già delle preferenze sulle persone che gli fanno compagnia.
La dominanza emisferica che determinerà l'uso preferenziale di un arto si manifesta con l'inizio della manipolazione degli oggetti. Questa preferenza, che dipende esclusivamente dalla dominanza emisferica, può essere cambiata da fattori sociali e di allenamento, con un intervento massiccio e condizionante. Questa situazione si chiama mancinismo contrariato e mette in difficoltà il bambino che in qualche caso può risentirne negativamente nello sviluppo. - 10 mesi
Si alza in piedi per conto suo, esplora la casa andando a gattoni con disinvoltura. Afferra gli oggetti di piccole dimensione opponendo indice e pollice. Beve da solo in un bicchierino, ripete i suoni ascoltati e capisce il "no" del genitore, ma non è poi così sicuro che obbedisca. - 11 mesi
Cammina con un punto d'appoggio. Pronuncia le prime parole oltre a mamma e papà e afferra il senso di alcune domande. Acquista, rispetto all'ambiente circostante, il senso di profondità con la visione tridimensionale, inizia ad avere atteggiamenti da "protagonista”, non esitando di fronte a nulla pur di richiamare l'attenzione. - 12 mesi
Cammina da solo e, se si trova in piedi, riesce a chinarsi per raccogliere gli oggetti per terra. Capisce dal tono di voce le intenzioni dell’interlocutore provando gioia o paura. Comincia a giocare mettendo in relazione tra loro i giocattoli, ripete i gesti che sono risultati ridicoli e porge gli oggetti che gli vengono richiesti.
Dai 15 mesi
- camminano senza aiuto
- stanno in piedi senza appoggio
- bevono da soli
- cominciano ad usare il cucchiaio ma hanno bisogno di aiuto
- possono infilzare una pallina o un perno in un buco circolare
- mostrano interesse per le immagini
- dicono circa 4-6 parole e indicano gli oggetti con la mano
- baciano, abbracciano, hanno crisi di capricci
- imitano alcune attività
- tollerano la separazione dalla madre
Dai 18 mesi
- salgono le scale se li si tiene per mano
- lanciano una palla senza cadere
- possono saltare sul posto
- tirano o spingono i giocattoli
- mangiano bene con il cucchiaio
- girano le pagine di un libro a gruppi di 2-3
- scarabocchiano
- pronunciano una decina di parole
- conoscono la funzione degli oggetti domestici (televisione, scopa, ecc.)
- si levano scarpe, calze, aprono la lampo
- piace spostare piccoli oggetti di uso comune (piatto, tazza)
Dai 24 mesi
- corrono abbastanza bene, calciano la palla senza cadere
- salgono e scendono le scale aiutandosi con le mani
- girano una alla volta le pagine di un libro
- aprono con le maniglie
- è capace di lavarsi e asciugarsi da solo anche se in modo approssimativo
- hanno un vocabolario di circa 200 parole
- usano frasi semplici
- si riferiscono al proprio nome
- esprimono necessità come mangiare, bere, andare al bagno
- iniziano a controllare gli sfinteri
- tirano le persone per mano per mostrare loro qualcosa
Dai 36 mesi
- controllano gli sfinteri
- vanno sul triciclo
- salgono e scendono le scale alternando i piedi
- fanno disegni semplici come cerchi e croci
- chiedono di continuo perchè
- usano frasi di 3-4 parole
- riconoscono e identificano gli oggetti e le figure comuni
- completano puzzle di 10-20 pezzi
- capiscono mio e suo (coscienza dell'io)
Con il crescere della fiducia in se stessi, cresce la loro voglia di autonomia. Anche se sarà goffo o lento nelle cose, l'adulto potrebbe favorire la sua autonomia assecondandolo e guidandolo apprezzando il suo desiderio di fare.
Articolo tratto dal sito http://www.curvedicrescita.com/
Bambini in movimento. Un nuovo testo sulla psicomotricità
120 giochi e percorsi di psicomotricità per farli apprendere in modo più efficace
Ogni movimento non è mai fine a se stesso, ma si carica di un’esperienza emotiva esaltante che il bambino interiorizza e registra nella sua memoria corporea. Per questa ragione il gioco è per lui il mezzo più efficace per apprendere, poiché soddisfa il suo bisogno di espressione e di relazione spontanea con gli altri. Giocare per crescere. Giocare per conoscersi. Giocare per apprendere. Questo l’idea alla base di Bambini in movimento. 120 giochi e percorsi di psicomotricità scritto da Giovanna Paesani e pubblicato dalle edizioni la meridiana nella collana partenze (pp. 148, Euro 16,00).
Il libro è un manuale di facile consultazione, rivolto agli insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria, agli insegnanti di educazione fisica, ad animatori ed educatori che operano in palestra o in altri contesti con bambini dai 3 agli 8 anni, come pure a chi lavora sul piano terapeutico con soggetti con difficoltà o ritardi psicomotori. L’intento è quello di avviare – o integrare laddove già presenti – percorsi di psicomotricità che aiutino il bambino a conoscere sempre meglio il proprio corpo, a muoversi con disinvoltura nello spazio circostante e quindi a soddisfare le sue esigenze motorie e relazionali.
Bambini in movimento è costituito 120 giochi ed esercizi motori nati dall’esperienza diretta dell’autrice Giovanna Paesani – laureata in Scienze motorie e insegnante di psicomotricità e ginnastica preparatoria ai bambini dai 3 ai 6 anni. Le attività sono suddivise in quattro aree distinte in base all’obiettivo generale: “Giochi di percezione”, “Giochi nello spazio”, “Giochi di equilibrio” e infine “Percorsi psicomotori”. Ciascuna area si compone di 30 esercizi e per ognuno è indicato il grado di difficoltà, il materiale occorrente (sempre di facile reperibilità), il tempo stimato per lo svolgimento e l’obiettivo specifico. Le quattro aree non sono da realizzarsi necessariamente in maniera consecutiva, ma l’area dei “Giochi di percezione” è consigliabile soprattutto per i bambini dai 3 ai 5 anni che devono consolidare il proprio schema corporeo, mentre i “Percorsi psicomotori” sono più adatti a chi ha già acquisito le conoscenze corporee. I giochi, inoltre, possono essere riproposti nel tempo per aumentarne gradualmente la difficoltà e contemporaneamente rafforzare le abilità motorie.
La capacità di adattamento dell’insegnante è il pizzico in più che rende efficace i giochi: se saprà osservare e ascoltare i bambini, ne capterà le reali esigenze rielaborando in corso d’opera i giochi proposti. Dal gioco “Caldo-freddo” alla “Camminata al buio”, dal “Cerchio pericolante” al “Percorso salterino”: una ricca gamma di esercizi da fare in uno spazio attrezzato, in un cortile o anche con la musica. Giochi giusti per ciascun gruppo di bambini, perché «il livello motorio raggiunto può fare la differenza e rendere un gioco troppo difficile o troppo noioso oppure semplicemente divertente». E, allo stesso tempo, può aiutarli a crescere.