PSICOMOTRICITA' E TERZA ETA'

Il movimento come disse Jean Le Boulch ,è una funzione plastica e creativa che viene mortificata dalla vita sedentaria,da un'alimentazione eccessiva,mentre può essere mantenuta  per tutto l'arco della vita da un'esercizio continuo,da un'attitudine costante ad una vita attiva e dall'abitudine a percepire del movimento non solo la componente meccanica ma sopratutto la sua forza espressiva.





La Dott.ssa Aglaia Vara Medico Geriatra Fondazione Casa Cardinale Maffei, presenta al Congresso "Psicomotricità Funzionale Jean Le Boulch", tenuto in Palazzo Vecchio a Firenze l'8 ottobre 2011, una relazione su "La Psicomotricità Funzionale nel paziente anziano".
CRONACA DI UN PROGETTO DI PSICOMOTRICITA' SVOLTO IN UNA RSA DI VOGHERA DOVE  SI STUDIANO NUOVI MODELLI ASSISTENZIALI E DI CURA.


L'Educazione Psicomotoria nelle Case di Riposo e Residenze Sanitarie Assistenziali
La psicomotricità rappresenta un aspetto molto importante nel progetto riabilitativo di ogni anziano istituzionalizzato e gli psicomotricisti collaborano in modo stretto e continuativo con l'equipe dell'animazione e con tutte le altre figure che operano sull'anziano tra cui quelle dei terapisti della riabilitazione.
La psicomotricità è un'attività-terapia che attraverso l'uso del corpo tende a migliorare o contenere anche il comportamento e, in alcuni casi, a sviluppare gli aspetti della personalità o a recuperarli quando vi siano disturbi. Proprio per la stretta relazione esistente tra mente e corpo è evidente che l'intervento riabilitativo come quello educativo debba essere fondato sul vissuto attraverso esperienze a meditazione corporea che mettono il soggetto in relazione con il mondo che lo circonda.
L'educazione psicomotoria è centrata sul corpo in movimento nella sua dimensione affettivo-cognitiva ed espressiva, in questo modo si stimola il soggetto nel rispetto dei suoi vissuti emotivi. La sua azione educativa, realizzata per mezzo di esperienze motorie, genera motivazione e stimola l'intenzionalità fino a fare eseguire alla persona movimenti convenienti, un modo di essere efficace sull'ambiente con un'azione appropriata e adatta ad ogni circostanza. La psicomotricità può essere praticata da tutti i soggetti nelle diverse situazioni perché offre ad ognuno la possibilità di esprimere i propri vissuti che non sempre sono verbalizzabili e sovente rimangono inespressi. Nell'anziano istituzionalizzato si riscontra spesso uno stato di apatia e sensazioni di inutilità, l'intervento psicomotorio consente di cogliere tutti questi aspetti e di riattivare tutte quelle abilità che altrimenti verrebbero sempre più soffocate per stimolare, motivare e riconoscersi. L'attività psicomotoria agisce sulle abilità e non sulla patologia. Stimolare, scoprire e riattivare le competenze personali facilita la crescita motivazionale e psico-fisica del soggetto che diviene attivo e non più passivo.
Altro aspetto particolare dell'approccio psicomotorio è considerato il soggetto nella sua globalità quindi come individuo con i suoi ritmi, problemi, desideri, bisogni e non come un insieme di sintomi derivanti dalla malattia. Nel soggetto demente ad esempio viene meno la capacità di relazione tra sé ed il mondo esterno; la psicomotricità aiuta a mantenere o riattivare la possibilità di stabilire qualche legame con l'ambiente, contenendo gli eccessi dei disturbi del comportamento e contemporaneamente stimola le capacità cognitive e funzionali rallentando la perdita delle capacità residue. E' il "corpo agito-attivo" il fondamento dell'intervento, è porre il soggetto in situazione di voler ricercare che rende propositivo il suo agire e lo contiene creando così i presupposti per una migliore qualità della vita.
L'educazione e la riattivazione psicomotoria persegue i seguenti obiettivi:
  • Espressivo-corporeo: individuazione delle capacità residue, reale livello di deterioramento, schema corporeo, capacità di comunicazione e comprensione non verbale, tonicità, equilibrio, mobilità articolare, rilassamento;
  • Cognitivo: organizzazione spazio-temporale, concentrazione, coordinamento occhio-mano, occhio-piede, costruzione di gesti finalizzati, memoria, linguaggio
  • Affettivo-relazionale: costruzione di un rapporto empatico, di fiducia, di scambio; favorire la socializzazione, creare relazioni, facilitare l'inserimento dei nuovi ospiti.
  • VIDEO TRATTO DAL FILM "ARRUGAS" INTERAMENTE IN SPAGNOLO SUL TEMA DELLA DEMENZA SENILE
                                                 http://www.filmtv.it/film/50264/arrugas/

Video materiali attività fisica e prevenzione delle cadute
Esercizi di stretching e di equilibrio
Esercizi di tonificazione per gli arti inferiori

Esercizi sul posto e proprioricettivi
Esercizi deambulazione per equilibrio